Antologia Gaì

La creatività linguistica dei pastori ha fatto sì che il Gaì non fosse mai un linguaggio statico, ma continuamente mutevole.

Molte le funzioni di questa parlata, linguaggio di protezione, di difesa e offesa nei confronti degli agricoltori, guardie campestri e altre categorie di mestieranti. Ma pure un distintivo sociale,
un modo per distinguersi, una sorta di orgoglio d’appartenenza al gruppo, alla categoria.

Al suo interno:

Due premesse
Un capitolo di storia sulla pastorizia
La natura e le origini dei Gerghi
Parte prima: Precedenti pubblicazioni sul Gaì
Parte seconda:Il frasario Gaì – Premessa
Parte terza:Lessico tematico Gaì – Italiano
Parte quarta: Dizionario Gaì-Italiano – Italiano-Gaì
Il Tarom o gain del Dott. Cesare Battisti
Parte quinta: Etimologia della slacadùra di tacolér
Parte sesta: Racconti in Gaì
Parte settima: Lettere in Gaì
Gli ultimi pastori della Valsaviore
Parte ottava: Immagini pastorali
Gruppo Resistere: Immagini dal calendario 2021 di Saviore